Palazzo Farnese a Roma (prima fase 1514-1529, seconda fase 1529-1546)

Palazzo Farnese è attualmente sede dell'ambasciata francese in Italia, si trova nella zona romana di campo dei fiori e prospetta sull'attuale piazza Farnese aperta da papa Paolo III (ossia Alessandro Farnese). L'edificio è emblematico perché rispetta quello che era il modello formale preferito da Antonio, ossia realizzare, per quanto riguarda gli edifici civili, una successione continua di finestre, di avere bugnato solo sottolineare gli angoli, avere grandi cornici marcapiano (un derivato delle trabeazioni antiche che segna l’altezza dei piani, che sono tutti uguali) ed infine un ampio bugnato segna l'accesso centrale.
Palazzo Farnese importante perché dal punto di vista tipologico si pone come uno tra gli esempi più grandi di palazzo nobiliare (ne verranno declinate tutta una serie di architetture che avranno nella suggestione dell'atrio, del cortile di della loggia l'elemento fondamentale); l'edificio nasce per volontà di Alessandro Farnese, un cardinale romano che aveva due figli e voleva costruire un palazzo degno del nome di famigli. Alessandro compro un palazzo che era già proprietà di un cardinale e per dare maggiore respiro acquista anche altre proprietà di fronte al palazzo e di fa demolire, creando l'attuale piazza Farnese; per ricavare fondi per la stessa costruzione del palazzo si concepisce con al piano terra tutta una serie di botteghe (proprio perché l'affitto delle botteghe doveva garantire la costruzione del palazzo), si immagina in un primo momento che l'edificio avesse 11 assi di bucature (quindi 11 finestre con al centro portale), un atrio, un cortile colonnato ed infine una loggia che immetteva in via Giulia (che veniva scavalcata attraverso un ponte levatoio per arrivare ad un giardino di proprietà dei Farnese affacciato sul Tevere).
Nel 1534 Alessandro Farnese viene eletto papa, il fatto che questa residenza non fosse più quella di due figli di un cardinale ma bensì quello di due figli del Papa cambio di progetti edilizi ed inoltre uno dei due fratelli venne ucciso in una battaglia e quindi il palazzo rimase al solo Pierluigi. Innanzitutto viene cancellato il discorso delle botteghe e soprattutto viene deciso si ampliarlo in dimensioni (per cui non più 11 assi di bucature ma 13), non solo quello che era stato già costruito dovette essere modificato e si procedette con l’innalzamento del piano terreno; rimane inalterato il discorso dell’asse principale (atrio, cortile e loggia).
L’atrio di entrata era già predisposto ad ospitare le sculture appartenenti alla collezione della famiglia Farnese, tante vero che Antonio si inventa una ulteriore serie di nicchie ricavate all'interno del muro, oltre le colonne che sorreggono la copertura a botte (con diretti riferimenti all’antico); superato l’atrio si arriva al cortile principale che segue esattamente i criteri dell'architettura antica, con la sovrapposizione ordinata degli ordini, con, per quanto riguarda il pianoterra, il famoso arco inquadrato dagli ordini (in questo caso sono semicolonne che si appoggiano su pilastri) con una particolare perché vediamo che qui esistono due cornici d'imposta nell'arco (come nel 1600 piemontese), proprio perché in un secondo momento il Papa vuole alzare ulteriormente l'altezza del cortile però il cantiere era già avviato e l'altezza originaria su cui doveva essere spostato portico era già stata definita, Antonio decide di lasciare in opera (quindi per la prima volta abbiamo la coesistenza di due diverse imposte d'arco che non hanno alcuna valenza relativa all'ordine, come accade in Santa Maria della pace, in questo caso è una necessità economica).
In seguito Michelangelo interverrà in parte modificando quanto Antonio da Sangallo aveva progettato, che di sicuro arriva fino a parte del primo piano ed aveva di sicuro immaginato una loggia aperta verso via Giulia, di fatto Michelangelo lo realizzò in maniera diversa.

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