Tribuna di Santa Maria delle Grazie (1492)


La Tribuna di Santa Maria delle Grazie nasce come cappella gentilizia e riprende dalla Sagrestia Vecchia di Brunelleschi.
Tale architettura fa parte di un complesso monastico ed è costituita da: coro, abside semicircolare, stanza quadrata centrale e cappelle semicircolari; seguendo l’esempio di Brunelleschia anche Bramante esalta l’importanza delle strutture (infatti sono evidenziate le lesene angolari) viene concepita a prospettiva centrale ma è ulteriormente prolungata dalla presenza del vano quadrato (scarsella). Chi si trova al centro dell’ambiente prova sia la sensazione di spazio centrale chiuso sia anche di uno spazio longitudinale. La zona centrale è chiusa e allo stesso tempo è aperta in due direzioni.
L’aula centrale è quadrata e sui due lati laterali ci sono due absidi, sul lato opposto l’entrata c’è una scarsella con abside e a lato una sagrestia. L’aula centrale e la scarsella cono coperte con cupole coperte all’esterno, quindi non visibili, anche se sono presenti delle bucature che permettono l’entrata della luce, sottolineandone l’importanza. Esternamente l’intervento viene coperto da un secondo anello esterno. Nello spazio tra la cupola e la copertura esterna ricava dei corridoi. Infine il tamburo della chiesa ha un suo piccolo ordine architettonico, compaiono bucature alternate a lesene con decorazioni a candelabre.

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