L’architettura a Firenze al tempo di Cosimo I

Il periodo che andremo adesso a trattare è un periodo della storia dell’architettura di contestazione di quello che è a Roma l'uso del linguaggio classico, anche se abbiamo visto che a Roma c'è qualcuno che già contesta il modo di recuperare l'antico, ovvero Baldassarre Peruzzi. A Firenze si colloca l'opera di tre architetti che lavorano esclusivamente al servizio della famiglia Medici da quando Firenze diventerà la capitale del Granducato di Toscana (e quindi il potere dei Medici verrà ufficialmente legittima); questo avvenne sotto periodo di Cosimo I de Medici, che non era un figlio diretto di Lorenzo de Medici ma di Giovanni dalle Bande Nere (cugino di Lorenzo). Cosimo I sarà un vero e proprio tiranno per la città, anche se verrà considerato un tiranno illuminato perché nonostante avesse accentrato su di se potere assoluto dal punto di vista della cultura Cosimo I farà molto per la sua città (infatti sappiamo che a partire dalla morte del magnifico Firenze aveva perso il ruolo di centro propulsore della cultura, non a caso è considerata ci dell'umanesimo, ma dal punto di vista del movimento culturale chiamato Rinascimento avrà un ruolo molto limitato, un ruolo che invece aveva Roma; grazie Cosimo Firenze riscatterà in parte il suo ruolo, inoltre sposerà Eleonora di Toledo, che sarà fondamentale per questo processo e gli stessi figli di Cosimo saranno committenti di questi tre architetti dando un volto nuovo alla città). Esclusi gli interventi di Vasari, le architetture di Ammannati e di Buontalenti saranno architetture che si riveleranno contestatori di un modo di progettare recuperando il linguaggio antico, inoltre si trovano in aree marginalizzate della città, ma che dopo la loro costruzione in poi assumeranno un ruolo molto importante. Si tratta di architetti di contestazione perché come vedremo l'uso del linguaggio antico non sarà di riutilizzare maniera revisionista il linguaggio antico, ma sarà un vero e proprio momento di contestazione per cui il manierismo vere proprio in architettura nasce con Bartolomeo Ammannati e Bernardo Buontalenti (per poi trasferirsi prima in pittura e poi in architettura a Roma).
Il primo grande intervento culturale di Cosimo I è la fondazione dell'Accademia del disegno (che esiste ancora oggi), per cui richiamo dall'estero artisti stranieri o fiorentini per fondare questa accademia, non solo ma da ulteriori finanziamenti per la costituzione dell'Università fiorentina (a piazza San Marco).


Artisti del periodo:

  • Giorgio Vasari
  • Bartolomeo Ammannati
  • Bernardo Buontalenti

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