Progetto per la facciata di San Lorenzo (1515-1520)

Avevamo lasciato Filippo Brunelleschi tristissimo per aver realizzato un'architettura così importante ma priva di facciata, sappiamo che nel 1515 che fu un concorso per la realizzazione della facciata della chiesa, concorso che però si basava su dei vincoli progettuali molto precisi per avere una corrispondenza perfetta tra le proporzioni interne all'edificio della facciata esterna (in particolare vincoli dimensionali), innanzitutto dato dall'altezza delle colonne compreso il famoso dado brunelleschiano, la freccia dell’arco ed infine l’altezza del piano di luce (inoltre bisognava realizzare una facciata che potesse contenere molte sculture e bassorilievi, quindi bisognava creare delle zone vuote che ospitassero tali decorazioni).
Il concorso vede la partecipazione di numerosi architetti contemporanei, tra i più importanti del progetto di Raffaello Sanzio (che presenta un impianto a nartece, che è una sorta di cortile esterno che precede l'ingresso nelle chiese paleocristiane, inoltre di questo progetto è importante capire come il nipote di Bramante perché concepisce un accordo architettonico che si appoggia e non interagisce direttamente con la struttura della facciata, da questo Michelangelo trarrà ispirazione), di Jacopo Sansovino (autore di piazza San Marco a Venezia) e Giuliano da Sangallo (il quale propone due progetti, primo molto simile a quello con i due campanili del fratello, mentre il secondo modo più pacato che suggeriva a Michelangelo altre soluzioni).
Michelangelo conosceva i progetti che vennero presentate questo concorso e pare che addirittura non partecipò neanche al concorso ma un riuscì lo stesso a farsi caricare del progetto grazie alle sue conoscenze nella famiglia Medici. 
I progetti di Michelangelo per la facciata di San Lorenzo a Firenze sono cinque, nel primo schizzo in carboncino il secondo gestore che raffigura la prima idea progettuale della facciata notiamo che s'ispira molto al secondo disegno della facciata di Giuliano da Sangallo; l'architettura rispetto dei parametri dal punto di vista architettonico della messa in opera che si rifanno all'architettura antica ed utilizza anche degli escamotage per risolvere delle situazioni di ordine architettonico, in particolare si è Giuliano che Michelangelo inseriscono un attico molto alto, ovvero quella fascia che separa i due distinti ordini architettonici, quello del piano terra e quello che va a coprire la navata principale, un attico che in teoria dovrebbe andare anche a nascondere le falde delle navate minori.
Michelangelo però non è soddisfatto della sua opera e nel secondo disegno lascia quasi inalterato l’ordine più alto (che copre la navata principale), ma alza l’ordine che arriva ad inglobare l’attico e citando l'antico posizione le colonne su altissimi plinti; ai lati invece immagina delle testate con edicole che chiudono l'edificio in analogia con Giuliano, solo che in questo caso alza l’ordine inglobando l’attico.
Evidentemente Michelangelo non ancora soddisfatto di questa soluzione e ne immagine ancora un’altra, nel terzo disegno quindi Michelangelo decide di dare più importanza alla parte centrale (aggiungendo un timpano al di sopra del portale d'ingresso), reinserisce l’attico (anche se in questo caso si confonde un po’ con il resto dell’architettura) ed inserendo in maniera evidente e quasi scultore le due nicchie laterali che danno l’idea di dove va a chiudersi l’edificio ed addirittura immagina diverse altezze per quanto riguarda il timpano della parte più alta della chiesa per dare un'ulteriore forza alla sua architettura (la cui forza però viene controbilanciata dalle due edicole).
Evidentemente questo tipo di soluzione gli piace e nel disegno seguente Michelangelo non fa altro che ragionare su questo tipo di soluzione architettonica; in questo quarto disegno vediamo come l'attico si presenta in maniera molto più chiara, ma in questo caso è parte integrante dell'ordine superiore (questo le consente anche di avere uno scarto più moderato tra la parte centrale e le ali) e dal punto di vista della gerarchia siamo di fronte a due livelli completamente uguali tra loro e nel contempo si ha la possibilità di creare delle nicchie che diano la possibilità di poter inserire delle sculture oppure dei bassorilievi.
Sempre sull'onda di questo progetto Michelangelo realizza un quinto disegno e per rendere effettivamente più omogenee la parte superiore della parte sottostante alza completamente quello che originariamente era l’attico, diventando parte dell'ordine architettonico e per questioni di altezza decide di inserire un altro elemento architettonico, che non è un attico (perché costituito da una serie di elementi architettonici che assomigliano a delle lesene parzialmente tagliate per cui non è proprio di separazione tra un ordine e l'altro) ma che effettivamente divide la parte inferiore da quella superiore in maniera più netta; tutto questo perché decide che le tre navate devono avere esternamente la stessa altezza (con un timpano centrale); si tratta anche in questo caso di un'architettura ben definita (con uno spessore di qualche metro) che però si va semplicemente ad appoggiare a quella preesistente. Non si conoscono i motivi ma alla fine non venne realizzato nessuno dei progetti.

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