Il primo progetto realizzato per il papa Farnese consiste in una rivisitazione del palazzo Farnese, costruite parte da Giuliano da Sangallo; l'intervento di Michelangelo consistette nel riprogettare l'alto cornicione e nel risistemare la zona centrale del piano nobile (praticamente la realizzazione della apertura rettangolare che si poggia su due colonne, sopra il portale di accesso ed al di sopra della quale si trova un grande stemma della famiglia Farnese). Il cornicione così ingombrante re dell'architettura come un elemento avulso (nel senso che la schiaccia) perché alla profondità di qualche metro rispetto al filo della facciata, per cui differentemente da quello che finora era stato concepito per un cornicione (cioè un semplice elemento di chiusura che non doveva interferire in alcun modo sull'architettura sottostante), il cornicione progettato da Michelangelo è innovativo perché rende l'architettura una vera e propria scatola, chiudendola a terra in maniera prepotente.
Probabilmente Giuliano aveva progettato l'apertura sopra il portale di accesso come una seriano, altrimenti noto come arco siriaco (un'apertura costituita da un arco con due colonne e dà una trabeazione rettilinea sorretta anch’essa da due colonne, prese questo nome perché codificata da Sebastiano Servio ed utilizzata in particolare a Costantinopoli). Michelangelo elimina completamente la parte centrale dell'ingresso e del piano nobile e le trasforma completamente andando a chiudere l'arco, decidendo che era molto più forte dal punto di vista plastico una apertura rettangolare perché su di essa doveva prevalere il blasone della famiglia coronato poi dallo stemma dei Farnese e la tiara papale.
Per quanto riguarda l’interno Michelangelo si limiterà a tamponare le logiche Antonio da Sangallo aveva individuato proprio per essere coerente con il cornicione che aveva progettato (cioè un'architettura che era molto radicata sul terreno e che desse l'imponenza di un edificio quasi fortezza).
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