Villa Medici a Pratolino (1569-1575)


Era una delle tante ville che i medici possedevano nel contado fiorentino, si tratta di una villa anomala rispetto a quelle che abbiamo visto fino ad ora, perché pur essendo una villa che si colloca all'interno di un paesaggio molto ampio e una villa che in qualche modo nega l'esistenza dello stesso paesaggio perché costruttivamente si tratta di un edificio chiuso che si affaccia al giardino solo attraverso le sue aperture (quindi non ci sono logge o ali che abbracciano il paesaggio attorno). Si poggia anche lei su di un basamento che però non media in alcun modo il rapporto tra il territorio dell'edificio ed in maniera contrastante il giardino è una ulteriore evoluzione della progettazione architettonica di palazzo Pitti, perché oltre agli spazi verdi (progettati in maniera ancora di più sofisticata) in questo caso anche l'acqua entra per la prima volta a far parte di questo tipo di progettazione architettonica, per cui si immaginano una serie di grandi cascate artificiali che vanno ad inserirsi all'interno di questa progettazione verde (in qualche modo l’architettura verde doveva costituire una sorpresa una volta usciti da un'architettura chiusa e compatta, quasi claustrofobica, questa progettazione ispirerà i progettisti francesi nelle regge).

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