San Sebastiano a Mantova (1460)

 Leon battista Alberti arriva Mantova grazie al suo ruolo di membro della famiglia pontificia, in questo caso è al seguito di papa Pio II, il quale nel 1460 decide di indire una dieta che si svolge a Mantova per promuovere una nuova crociata. A Mantova troviamo Ludovico Gonzaga, il quale ne approfitta e ottiene da parte del Papa dei finanziamenti per riqualificare la propria città.
La chiesa di San Sebastiano nasce come ex voto, nel senso che i signori di Mantova, poiché la sua città è soggetta a pestilenze, chiede a San Sebastiano di far sì che la sua città non venga colpita dalla peste mentre si svolge questa manifestazione, quindi si decide di realizzare questo piccolo edificio che però rispetto ad alcuni precedenti a cui questo edificio si ispira si colloca, dal punto di vista dimensionale, in una posizione nuova (in quanto in pratica è un quadrato di 16 m di lato).
 Elemento caratteristico di questo edificio religioso e il fatto che si posiziona su una basamento, in quanto Leon battista Alberti colloca a livello del terreno una cripta su cui poi fa sorgere l'edificio religioso vero proprio (le due scale vennero aggiunte nel 1919, in realtà l'accesso originario era laterale). La presenza di questa cripta collocata al piano terra svolge il vero proprio luogo di cripta ma anche un ruolo molto importante nel caso di alluvione perché impedisce all'acqua di arrivare al livello della chiesa vere propria (infatti questa era una regione soggetta questo tipo di calamità), tra l'altro nel suo trattato Leon battista Alberti promuove il fatto che gli edifici religiosi siano posti su di un podio.
 Dal punto di vista dell'articolazione della pianta notiamo come questo edificio anche strutturalmente richiama due grandezze, che sono la sagrestia vecchia e la cappella pazzi di Brunelleschi, molto più vicina è la risoluzione della cappella pazzi perché analogamente esiste uno spazio centrale a cui si affiancano degli spazi laterali voltati a botte, che servono dal punto di vista costruttivo a sostenere la cupola che copre questo grande spazio centrale; infatti la chiesa di San Sebastiano a Mantova, per le sue dimensioni, si può considerare come prima edificio a pianta centrale che adotta e sfrutta i sistemi costruttivi introdotti da Filippo Brunelleschi per risolvere questioni di tipo statico relativo alla copertura.
 Sappiamo attraverso un disegno del 500 di Antonio Labacco possiamo avere un'idea di come dovesse essere l'alzato di questo edificio, notiamo infatti che si conclude in maniera molto diversa; interessante è il fatto che il timpano in corrispondenza dell’ingresso principale sia spezzato e anche qui abbiamo una citazione perché è Leon Battista Alberti che cita se stesso per la soluzione che probabilmente immaginava per il tempio malatestiano. In realtà dal punto di vista architettonico questa è una vera e propria architettura concepita completamente da Leon battista Alberti, anche se il cantiere fu di fatto seguito dal suo aiuto che in questo momento Luca Fancelli.
L’ambiente interno è molto scabro ed è in parte troviamo una citazione di Filippo Brunelleschi nel voler sottolineare le linee degli archi, però notiamo come realtà le soluzioni angolari sono ben altre.

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