Il committente dell'opera era il cardinale Antonio del Monte, che avrà un ruolo importantissimo alla corte di Giulio II, che Antonio conosceva perché a Montepulciano aveva realizzato il suo palazzo. La chiesa venne consacrata nel 1529 anche se rimase incompiuta da parte di Antonio e venne proseguita da un altro architetto fiorentino chiamato Baccio d’Agnolo (anche se rimase comunque incompiuta), la chiesa è importante perché rappresenta il primo esempio di architettura religiosa che si rifà direttamente alla chiesa di Santa Maria delle carceri ma che dal punto di vista non strutturale ma formale introduce degli elementi nuovi (da verranno ripresi dagli architetti a Roma nel 500), ma anche importante perché con il suo prospetto ispirerà tutti coloro che nel 1516 parteciparono al concorso per la facciata della chiesa si San Lorenzo a Firenze (quindi vuol dire che questa facciata ha qualcosa di nuovo). La prima cosa che si nota è la presenza accanto al corpo della navata principale di due campanili (niente di nuovo perché sia il romaniche che il gotico ci hanno abituato a questo tipo di soluzione), rappresenta quindi uno dei primi esempi di architettura rinascimentale che riprende questo tema e lo riprende in maniera classica perché le considera parte integrante dell'architettura ma soprattutto introduce in esse l'ordine l’ordine antico (questo tema non influenzerà solo gli architetti che lavoreranno a San Lorenzo, ma arriverà anche a Roma al cantiere di San Pietro, dove Bernini voleva utilizzare la stessa soluzione per la facciata).
Dal punto di vista della pianta, se eliminiamo l’abside, tutto richiama, anche quasi nelle proporzioni, la chiesa di Santa Maria della Carceri, solo che qui dal punto di vista formale Antonio si inventa qualcosa di nuovo, ovvero il sistema strutturale è esattamente lo stesso (una cupola su pennacchi isterici poggia su una struttura continua), visivamente però questa struttura non è continua perché Antonio libera gli angoli su cui poggia la parte della cupola dal muro, creando quello che sembrerebbe un pilastro (che strutturalmente però funziona come una muratura continua), tutto questo per ottenere all'interno dello spazio dell'edificio delle sensazioni di tipo più chiaroscurale e per utilizzare maggiormente la luce che penetra dalla cupola o dalle finestre.
Analogamente a Santa Maria delle Carceri gli ambienti che si vengono a creare intorno al bando di crociera sono voltati a volte, però Antonio fa un passo ancora oltre nel senso che individua uno spazio interamente indifferenziato però dall'esterno io capisco qual è l'entrata principale perché nascosta dietro la zona del coro Antonio posizione all'abside, che ha un ruolo di sacrestia (per cui esternamente o un orientamento preciso, sottolineato dalla presenza dell'abside per marcare ancora meglio il ruolo dei due campanili di entrata, che mi danno l'idea dello spazio che devo percorrere). Importante dal punto di vista della trattazione delle superfici è il tema della lesena che segna il tamburo, trovandolo sia all'esterno che all'interno dell'edificio, un tema che verrà poi ripreso in maniera molto più raffinata ed evoluta da colui che si occuperà della cupola di San Pietro.
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