Palazzo per Adriano de Caprini in Borgo (1510)


Il committente era un importante esponente dell'aristocrazia romana, palazzo importante perché in qualche modo coniuga quella che è la necessità di rifarsi al linguaggio architettonico antico (che da questo momento in poi sarà motivo trainante dell'architettura romana per tutto il cinquecento e parte del seicento) con quelle che sono necessità di tipo commerciale e qui Donato Bramante dimostra di conoscere molto bene la tipologia della casa romana (della Roma Imperiale) che vede al piano terreno la bottega con il mezzano (un piccolo appartamento ricavato nell'altezza totale del piano terreno) segnato da un bugnato molto accentuato e poi l'applicazione dell'ordine architettonico al piano superiore con colonne binate, su cui insiste una trabeazione a metope e triglifi; siamo quindi di fronte all'adozione di un ordine architettonico che non era mai stato utilizzato per un edificio civile proprio sull'onda di questa riscoperta dell'antico (vedremo come questo tipo di soluzione architettonica verrà ribaltata negli anni 40 e 50 del 500 da un architetto e che sarà Baldassarre Perruzzi con il bugnato sopra l’ordine).

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